Cedro

Il nome "Riviera dei Cedri" deriva dalla diffusa coltivazione del cedro della varietà Cedro liscio Diamante, un agrume prezioso dalla coltivazione difficile e che in questo territorio in passato era coltivato anche in piccoli appezzamenti di terreno.

Il cedro (Citrus medica) è una specie appartenente al genere Citrus, nella famiglia delle rutacee. La pianta è un arbusto che può raggiungere i 4 metri di altezza. I rametti giovani sono rossastri o violetti, con foglie lunghe fino a 20 cm. I fiori crescono in gruppi da tre a dodici e sono molto profumati; i boccioli sono rossastri, ma il fiore aperto è bianco. Il frutto è grande 20-30 cm, giallino, ovale o quasi rotondo, talvolta con una leggera protuberanza al peduncolo e un po’ appuntito dalla parte opposta. La buccia e la parte bianca, chiamata albedo, costituiscono il 70% del frutto.  L'albero è ottimo per essere consumato fresco o in insalate, in quanto dolce e croccante anche quando il frutto è ancora immaturo, gustoso il suo sapore che dopo una lunga e antica lavorazione diventa uno squisito candito.

Oggi il cedro è parte importante dell’economia dell’area: la sua coltivazione e la sua trasformazione è affidata a piccole imprese, mentre sulla commercializzazione e valorizzazione dei prodotti si è innastata tutta una serie di attività connesse quali ristorazione, artigianato, turismo ed agriturismo. Si va dai prodotti alimentari tradizionali a base di cedro come i panicelli, fagottini di foglia di cedro contenenti uva passita di zibibbo aromatizzata con pezzi di cedro candito legati con vermene di ginestre e quindi infornati, le crucette di fichi secchi dottato di Cosenza aromatizzate con la scorza di cedro candito, ai prodotti creati dalla fantasia degli artigiani locali quali: confetture, caramelle, sciroppi, liquori, rosoli, grappe… e ancora gelato artigianale, granita, cedrata e il digestivo Zafarà, a base di cedro e peperoncino piccante.