Tappa 5 Chiesa madre dell'Assunta P.zza V.Emanuele Comune di Verbicaro

Tappa 5 Chiesa madre dell'Assunta P.zza V.Emanuele Comune di Verbicaro

Epoca costruttiva inizio 1400;  ampliata dalla parte absidale,  restaurata e meglio decorata, in tre successivi periodi, tra il 1883 ed il 1927; altri restauri furono effettuati nel 1974. Gli ultimi restauri sono stati effetuati dal '98 al 2006. 
Si trova ai piedi della rocca di Bonifanti, su cui sorge il borgo medievale. Sorge in quella che tra il '400 e il '500 era la periferia del paese.

La chiesa, anche se soffocata nella prospettiva esterna, per la ristrettezza spaziale del sagrato, dalle case circostanti, presenta una facciata stilisticamente armoniosa, di tipo classico. Interno ad un'unica ampia navata, con quattro grandi cappelloni laterali su ciascuna fiancata.

Le pitture che l'adornano sono state effettuate tra il 1925 ed il 1926. Rappresentano sullo sfondo della cupola absidale il trionfo della Madonna, sulle pareti laterali di fondo, all'altezza dell'altare maggiore, episodi evangelici e, sulla volta del soffitto, l'ultima cena, secondo la versione leonardesca.

All'interno possiamo ammirare varie statue in legno e cartapesta, una tavola dipinta raffigurante la Madonna con bambino e Santi in preghiera probabilmente opera del pittore Genesio Galtieri, e due organi lignei. Nella sacrestia sono conservati preziosi paramenti in seta, oggetti sacri vari del '500, una croce astile in argento del '600 di pregevole fattura e un messale Romano del '600.

La Chiesa delimita da un lato quella che per secoli è stata la piazza principale di Verbicaro, il luogo in cui si è svolta la vita civile del paese.

Infatti, abitualmente è ancora oggi chiamata "a Chiazza", senza ulteriori specificazioni. Ha avuto tra i suoi edifici anche le carceri. Lo ricorda un'antica lapide: "A.D. 1825 Astricti crimine conspicite, et perhorrescite hic intus vel cito vel sero luetis poenam, integri vero vitae, scelerisque puri Blasio Rugiero plaudite non sine cujus syndici maxima cura iste aedificatus carcer". Furono costruite nel 1825 dal sindaco Biagio Ruggiero, lo stesso a cui si deve la fontana vecchia. In seguito sono state adibite ad abitazione privata, come tanti altri edifici verbicaresi sorti non come abitazioni, ma diventatili nel tempo.